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Libero adattamento in lingua sarda del "Cantico dei Cantici" contenuto nella Bibbia. Il testo e` stato rielaborato per la scena in un originale musical a cura di Giampietro Orru` della Cooperativa "Fueddu e Gestu". In scena gli interpreti recitano, cantano, danzano e suonano ricreando atmosfere e situazioni che rimandano direttamente alle forti tradizioni linguistiche e culturali della Sardegna. Queste atmosfere e situazioni, in cui lingua, gestualita` e musica sono sedimentazioni di un popolo fondamentalmente di pastori, ricordano quelle della tradizione pastorale ebraico-palestinese. L'argomento dell'amore fisico e spirituale, i canti, le musiche, le danze, danno alla trasposizione scenica del "Cantico dei Cantici" il senso di un inno alla gioia di vivere e al valore della solidarieta` tra uomini e popoli.Nel poema originale i personaggi sono due: Lui e Lei: ma in questo allestimento scenico si moltiplicano prendendo voce e corpo dai giovani che cantano, recitano, mimano accompagnati da altri giovani musicisti che eseguono dal vivo le musiche. Le musiche sono state composte appositamente per questa rappresentazione traendo spunto dalla musica etnica sarda e, come per la scenografia, si e` voluto giocare nel mettere insieme la tecnologia moderna con il mondo musicale arcaico. Il suono metallico delle chitarre elettriche e` affiancato da quello tradizionale delle "Launeddas".Il ritmo cupo dei tamburi, il basso elettrico, la tastiera riproducono i suoni piu` diversi in combinazione con fisarmonica e campane tubolari. Al gioco delle luci spetta il compito di captare e mettere in rilievo i diversi piani dell`azione mediante l`uso di proiettori di immagini in un contesto caratterizzato dall`uso di lingua e suggerimenti scenici fortemente arcaici. Tutte le componenti dell`opera: poesia, musiche, luci, movimento sono curate e attuate dai ragazzi senza l`ausilio di registratori o doppiaggi.